Orologi di un tempo, di Lavinia e Leonardo Marengo

Per la proposta della prof De Laurentiis abbiamo iniziato a cercare un oggetto o una foto del passato da presentare. Ci abbiamo impiegato molto tempo e non ci siamo mai accorti che la risposta era davanti ai nostri occhi. Infatti facendo lezione il nostro sguardo è caduto su un orologio che abbiamo in soggiorno e abbiamo deciso di parlarne. Prima di tutto lo abbiamo fotografato.

Orologio da mensola, anni ’40 ca

Non sapevamo nulla di questo orologio così, insieme alla professoressa, abbiamo fatto delle ricerche. In un primo momento pensavamo si trattasse di un orologio da tavola del tipo detto “a cappello di Napoleone” che era diffuso negli anni prima della Grande guerra e fino alla fine degli anni ’20 del 1900. Era il periodo dell’Art Déco. Confrontando però il nostro orologio con immagini nel web, ci siamo resi conto che era diverso. Non è stato facile arrivare ad una conclusione perché non sempre le informazioni in rete sono sembrate attendibili e non abbiamo trovato notizie certe sulla fabbrica di questo orologio il cui marchio, Lauffer, è visibile sul quadrante.

Alla fine le informazioni più chiare le abbiamo trovate in un forum di collezionisti di orologi! Abbiamo capito che il nostro orologio è un orologio da camino o da mensola, detto anche mantel clock, che dagli anni ‘30 agli anni ’50 fu molto popolare; in Germania se ne produssero moltissimi.

Il nostro esemplare porta il marchio Lauffer che, come accennavamo, è stato un altro mistero perché in rete non c’è traccia di questa fabbrica tedesca di orologi. Di nuovo abbiamo trovato indicazioni nel forum di collezionisti da cui abbiamo appreso che sono esistite due fabbriche di orologi Lauffer: una, fondata da Ernst Lauffer nel 1919, fermò la sua produzione allo scoppio della II Guerra Mondiale e dopo non riprese più; l’altra fondata da Karl Lauffer nel 1929, cominciò a produrre dopo il 1934 e continuò, anche dopo l’interruzione della guerra, fino al 1970. L’azienda di Karl Lauffer fu bombardata nel 1945, riprese la produzione nel 1947 soprattutto per esportare in Francia e dal 1948 per i mercati domestici e per altri stati. Insomma alla fine pensiamo che il nostro orologio possa risalire agli anni ’40 del 1900!

È quindi un orologio da mensola. Sul quadrante rotondo, le ore sono indicate da numeri romani. Il corpo dell’orologio poggia su di una bassa base rettilinea, bombata, ed è incastrato tra due volute. È in legno e nella parte posteriore della cassa si apre una di porticina: al suo interno troviamo tutto il sistema dell’orologio che presenta una rotella dentata sul accanto a un meccanismo che fa funzionare l’orologio di cui si riesce a vedere il pendolo. Inoltre sulla porticina c’è un francobollo con quello che pensiamo sia il numero di serie.

Quest’ orologio l’ha comprato nostra nonna Rosaria, un bel po’ di anni fa in Francia, precisamente a Nizza, poiché è un’appassionata di antiquariato.

Nonna Rosaria, Napoli 2020

Ovviamente se facciamo un confronto tra gli orologi moderni e quelli antichi, ci sono delle differenze. Innanzitutto oggi, spesso non usiamo nemmeno più gli orologi da polso perché guardiamo l’ora dal cellulare però sappiamo che ci sono persone che invece attribuiscono molta importanza a questi oggetti e li collezionano perfino. Gli orologi negli appartamenti ci sono spesso: quelli moderni hanno forme semplificate e quelli antichi come il nostro sono ormai oggetti di arredo che a noi ragazzi sembrano provenire da altri mondi.

Questi orologi antichi presentano dettagli molto eleganti e ci sembrano molto belli!!! Ad esempio abbiamo quest‘altro orologio a casa, di cui però non sappiamo se autentico o riprodotto, che ci ricorda uno stile tra barocco e rococò.

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