Sguardi, di Sofia Parisi

Quando la professoressa De Laurentiis ci ha presentato questo lavoro sul cambiamento di qualcosa nel tempo attraverso delle foto sono subito andata da mia madre a chiederle se avesse delle fotografie vecchie. Quando mi ha fatto vedere questa l’ho subito scelta perché era la mia preferita.

La bisnonna Angela con la sorella Rita, Napoli, via Toledo 1934

La conservava mio zio Aldo, il fratello di mia madre e l’aveva incorniciata. La persona a sinistra è Angela Savarese, la mia bisnonna materna. Sulla destra c’è la sorella, Rita Savarese. La foto risale all’anno 1934 e la mia bisnonna e la sorella stavano facendo una passeggiata lungo via Toledo. Napoli negli anni ’30 del 1900, in piena epoca fascista, era una città che viveva un certo benessere soprattutto tra i ceti alti che frequentavano luoghi di ritrovo come il caffè Gambrinus proprio nei pressi di Via Toledo.

Nella fiction televisiva tratta dai romanzi di Maurizio de Giovanni che vede come protagonista il commissario Ricciardi, è ricostruita proprio l’atmosfera della città in quegli anni. E’ interessante vedere come nella fiction televisiva hanno ricostruito i luoghi della città https://www.rainews.it/dl/rainews/media/Napoli-Luoghi-e-curiosita-della-serie-rai-il-commissario-ricciardi-66334052-101e-4049-a46c-1ca9d23b6039.html

Mio zio Aldo mi ha raccontato che la foto è stata scattata da un fotografo di strada, come era tipico dell’epoca, ad insaputa della mia bisnonna. Infatti rimase molto colpita ed infastidita e un particolare che mi piace molto di questa fotografia è proprio la sua espressione turbata.

Le due sorelle sono state ritratte a figura intera, mentre camminano: entrambe guardano nell’obiettivo, col viso ombreggiato dalle falde dei cappelli e si coglie il loro sguardo contrariato, di rimprovero quasi verso il fotografo invadente. Anche questo era un modo di sbarcare il lunario perché poi veniva proposto l’acquisto della foto alle persone ritratte, a volte, anche senza il loro consenso. Questo scatto fu acquistato nonostante il disappunto della bisnonna e della sorella e nel tempo è stato duplicato e incorniciato da diversi membri della mia famiglia.

Ancora mi ha colpita l’eleganza e la grande cura di ogni dettaglio. Cappelli, guanti e ventagli sono accessori che al giorno d’oggi non si usano più. Inoltre è sorprendente la disinvoltura con la quale li indossavano pur essendo scomodi.

Come si può vedere dalla foto indossavano entrambe due abiti molto coprenti, lunghi che arrivavano a coprire le caviglie come era tipico della moda di quel periodo.

Questa foto invece l’ho trovata in rete e ritrae due ragazze che passeggiano al giorno d’oggi e che probabilmente hanno la stessa età che avevano la mia bisnonna e sua sorella quando è stata scattata la loro foto. Innanzitutto notiamo che portano i pantaloni, soprattutto di jeans, e che il loro outfit è molto più comodo e semplice. Gli accessori sono cambiati molto; infatti al giorno d’oggi si indossano borse più ampie, occhiali da sole ed in generale si scelgono abiti informali.

Lascia un commento