Nonna Giovanna, la semplicità di essere donna, di Giulia Giardino

Rovistando nel cassetto dei ricordi di mia nonna Giovanna, insieme a papà Umberto, ho trovato delle foto in cui lei è ritratta in giovane età.

Nonna nasce a Napoli, in una famiglia semplice, è la seconda di cinque figli. Mi ha sempre raccontato delle differenze tra l’epoca che viviamo oggi e la sua. Mi diceva della sua infanzia vissuta in modo semplice e sereno, delle sue estati a Ischia e della sua storia d’amore con nonno.

Lei era una casalinga, ma ha cambiato tante città per seguire nonno Gianni, maresciallo dei carabinieri. Alla fine si stabilirono in Sicilia.

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Nonna in questa fotografia aveva circa vent’anni e da lì a poco si sarebbe sposata con nonno. Papà mi ha raccontato che quando fu scattata questa foto, nonna Gianna stava attraversando un brutto periodo familiare che con l’amore di nonno è riuscita a superare. Nonna, in questa foto rappresenta con il suo sorriso tutto ciò che ha sempre insegnato a me e mia sorella: affrontare le difficoltà con il sorriso, il senso della famiglia  e  l’unione familiare.

Gli anni in cui è vissuta nonna sono stati anni importanti per la donna: anni di conquista di diversi diritti, tra cui il voto nel 1946. Successivamente ci fu la nascita dei primi gruppi femministi, con le lotte per la parità dei sessi in ogni settore, soprattutto nel lavoro.

Anche la moda in quegli anni, dopo la seconda guerra mondiale e soprattutto dopo il 1968, acquisisce un ruolo importante, si passa dalla minigonna ai pantaloni a zampa, dalle scarpe basse alle zeppe, dai pantaloni a vita alta a quelli a vita bassa.

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Questa è una bella fotografia di scorcio e dall’alto, che ritrae la nonna in piano americano. Mia nonna mi raccontava sempre che una delle sue grandi passioni era il cucito e di conseguenza la moda. Insieme alle sue sorelle, anche loro brave nel cucito, si confezionavano da sole i vestiti, come il vestito nella foto. Pur essendo, come già detto in precedenza, una donna molto semplice, la sua passione per il cucito l’ha portata a lavorare, per pochissimo tempo, in un grande magazzino di moda.

Gli anni ‘60 furono caratterizzati dal cosiddetto boom economico. Mi raccontava sempre che non poteva uscire quando voleva con il nonno e se le davano il permesso doveva essere accompagnata da uno dei fratelli più grandi. Si dovevano fare prima le faccende di casa e tutti i compiti per poi poter uscire. Adesso invece è tutto più facile, abbiamo libertà di decidere quello che vogliamo fare, cosa che prima non esisteva proprio. Nonna mi diceva sempre che prima la famiglia e l’educazione erano i valori più importanti. Inoltre diceva sempre che non è stato facile vivere nella sua epoca,  ma non avrebbe mai fatto cambio con la nostra. Le poche volte che nonna aveva l’opportunità di uscire con nonno, loro andavano nei bar o locali a ballare lo «swing», che imperversava  in quegli anni.

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Questa foto riprende nonna seduta su uno scoglio a Ischia con mio padre in braccio. Dietro fa capolino mia zia. Nonna portava un costume intero e una fascia nei capelli. La foto è stata scattata nell’estate del 1973, da mio nonno. Per nonna, Ischia aveva un significato importante, oltre a raccontarci che qui aveva l’opportunità di stare con la sua famiglia al completo (all’epoca lei viveva in Sicilia), il motivo principale per il quale questa località significava tanto per lei. Nell’isola partenopea nonno le aveva fatto la proposta di matrimonio.

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Questa foto ritrae la famiglia Giardino composta da nonno Gianni, nonna Gianna, papà e le sue due sorelle, Anna e Assunta.

Fu scattata in Sicilia, precisamente a San Vito lo Capo dove mia nonna viveva in un appartamento della caserma dei carabinieri. Mi raccontava che faceva da chioccia anche a tutti i carabinieri giovani che collaboravano con mio nonno. Preparava lauti pranzi per tutti. Mi diceva che in questa regione aveva imparato a cucinare molto bene e specialmente i dolci tipici della località ad esempio i cannoli e la cassata.

 

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