Nonna Emma, la tenacia e il sorriso, di Roberta Pellegrino

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Vi presento mia nonna, si chiama Emma Esposito. È nata nel 1939. Ha quasi 81 anni, ma non li dimostra affatto. Per me lei è una persona da imitare, una persona che è riuscita a farsi valere nella vita. Una donna che nonostante le difficoltà, i dolori (non ultimo la morte di mio nonno qualche anno fa) è riuscita sempre a rialzarsi. Mia nonna è la prima di tre figli. Ha sempre avuto un gran senso di responsabilità, per cui si è sempre occupata anche dei suoi fratelli, in particolare del loro studio. La vita a quel tempo non era semplice, ma lei ha sempre cercato di aiutare la sua famiglia come poteva. Nel ‘65 si sposò con mio nonno Riccardo, un giovane avvocato emigrato a diciotto anni con la sua famiglia dalla Sicilia per studiare all’università di Napoli. Mia nonna mi racconta sempre, con quella nostalgia che è tipica degli anziani, di come l’aveva conosciuto grazie a un’amica comune: il loro primo incontro tra studenti universitari pieni di entusiasmo.

I miei nonni furono i primi a laurearsi nelle loro rispettive famiglie, e questo fu per loro motivo di grande orgoglio: laurearsi tra mille difficoltà economiche e sociali. Durante i primi anni di matrimonio la loro vita non fu semplice anche perché mia nonna insegnava quasi sempre fuori Napoli e, non avendo inizialmente la macchina, era costretta a prendere la ″corriera″. A quell’epoca spostarsi non era tanto semplice e potevano volerci ore per raggiungere un posto fuori Napoli.

Comunque lei lo ha fatto sempre con il sorriso sulle labbra. Infatti dice sempre che uno dei giorni più tristi della sua vita è stato quando è andata in pensione. Ma anche in quel momento non si è persa d’animo e ha cominciato tutta una serie di attività personali tra cui il volontariato in ospedale, a cui ancora oggi all’età di 80 anni non rinuncerebbe mai.  Prima della morte di mio nonno andavamo  spesso la domenica a pranzo da loro. Ogni volta era una festa per me. Appena entrati in casa salutavo i miei nonni e correvo subito in camera di mio padre. Lì infatti c’era una cesta piena di vecchi giochi di mio padre e mio zio. E poi c’era il cassetto dello studio di mio nonno pieno di penne, blocchi, matite…Per non parlare delle leccornie che si potevano trovare in giro per la casa; cioccolatini e caramelle di tutti i tipi nascosti nei recipienti chiusi disseminati nella casa dall’ingresso alla cucina. La nonna li comprava sempre sapendo del nostro arrivo. Sembrava che quasi si divertisse a nasconderli per farceli trovare.

Non ho mai sentito mia nonna lamentarsi o sbuffare nel trattare con noi nipoti. Quando non ci doveva dare da mangiare, trovava sempre il tempo di stare con noi, finiva le faccende in fretta e poi veniva a giocare. Da quando è morto mio nonno, è più frequente che venga lei a casa nostra. E’ sempre bello quando viene a trovarci perché con lei non ci si annoia mai!

Mia nonna, è  una narratrice di storie formidabile. Storie vere e autentiche, le sue, che attraverso la sua fantasia acquistano una dimensione magica, si trasformano in fantastiche avventure che noi nipoti ascoltiamo come le più appassionanti delle storie.

Recentemente abbiamo aperto insieme l’album dei ricordi. Mi piace ascoltare i racconti sulla mia famiglia, sulle difficoltà vissute dai miei nonni durante la seconda guerra mondiale. Le loro paure, le loro ansie, i loro sogni e la loro capacità di rimboccarsi le maniche mi arricchiscono sempre. Ho selezionato qui di seguito alcune foto che  rappresentano nonna Emma.

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In questa prima foto è ritratta mia nonna all’età di 4 anni durante il battesimo dei suoi fratelli. Sembra leggere un libro. È sempre stata una grande lettrice sin da piccola!

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In questa foto è ritratta mia nonna, la prima ragazza in alto a destra, insieme alle sue compagne di classe.

Si tratta di una foto di fine anno scolastico scattata nel 1956. All’epoca mia nonna frequentava un istituto femminile di suore di Materdei.

Mi colpisce molto l’abbigliamento di quel tempo. Le ragazze indossavano una gonna nera oltre il ginocchio e una camicia bianca con una cravatta. Si trattava della divisa della scuola. Mia nonna mi racconta sempre che le difficoltà economiche e sociali dei primi anni del dopoguerra condizionarono non poco la vita dei ragazzi. Ma appena la vita riacquistò un po’ di normalità, la scuola  tornò a essere al centro della vita dei giovani. Dall’immagine si evince un entusiasmo nei volti delle ragazze e sembra avvertirsi già il desiderio di emancipazione femminile.

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Questa è una delle foto che mia nonna conserva con maggiore orgoglio.

È ritratta con le sue alunne durante il suo primo anno di insegnamento. All’epoca infatti le scuole erano suddivise in maschili e femminili. Successivamente con la riforma del ‘62 vennero aumentate in Italia le classi miste maschili e femminili che progressivamente sostituirono le classi composte esclusivamente da elementi del medesimo sesso.

Nello sguardo di mia nonna si evince un profondo entusiasmo per il suo lavoro che ha conservato per tutta la sua carriera scolastica.

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In questa foto mia nonna è ritratta durante un viaggio in Sicilia, per andare a visitare i luoghi dell’infanzia di mio nonno.

Si trattava di uno dei suoi primi viaggi fuori Napoli. Mi colpisce moltissimo il look differente rispetto alle prime foto. Durante gli anni 60 il clima austero del dopoguerra venne finalmente abbandonato. E’ il periodo della rinascita anche femminile, della costruzione dell’identità personale e sociale della donna anche attraverso l’abbigliamento, oltre nelle lotte politiche.

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Questa è una delle foto che amo di più di mia nonna. Mi colpiscono molto la dolcezza del suo sorriso e quell’entusiasmo per la vita che la caratterizzano. Mi piacerebbe tanto essere grintosa come lei.

Anche nel look si avverte quel desiderio di emancipazione femminile rispetto agli stereotipi della bellezza con capelli lunghi e voluminosi degli anni 60. E’ il tempo della donna androgina con un taglio maschile, del cosiddetto stile “Audrey Hepburn”.

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Questa è una foto dei miei nonni scattata durante una crociera in Grecia nei primi anni 80. E’ un periodo di benessere economico in Italia. Mia nonna mi racconta sempre di aver trascorso “una bella vita” con mio nonno, di aver visitato tanti luoghi come desiderava e come mai avrebbe immaginato.

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Questa foto è stata scattata qualche mese fa, precisamente nel mese di ottobre 2019.

E’ il giorno degli 80 anni di mia nonna. In questa foto appare raggiante, circondata dai noi nipoti che lei definisce “la sua ragione di vita”.

Le donne in viaggio e l’emancipazione femminile, di Roberta Dal Fara

Le foto che ho trovato rovistando nel cassetto dei ricordi ritraggono alcune donne della mia famiglia in viaggio. Analizzando queste foto, oltre a scoprire quanto la mia famiglia in passato abbia viaggiato e quanto sia stato importante il lavoro al suo interno, ho avuto l’opportunità di capire come siano cambiate le donne nel corso del tempo. Inoltre ho potuto osservare le differenze tra le famiglie da cui provengo.

Viaggio in Grecia

La prima serie di foto che mostro è quella che ritrae il viaggio della famiglia di mio padre in Grecia. Ogni foto è descritta (naturalmente a mano)  sul retro da mio nonno, proprio come in un diario di bordo!

Ad esempio in una delle due foto seguenti sono ritratti mia nonna Angela e mio padre in campo medio, davanti all’entrata dello stadio di Olimpia nel 1990. Si può notare dai vestiti il forte caldo. Mia nonna indossava un vestito appena sotto il ginocchio color marroncino decorato con stampe floreali. Sicuramente questo vestito era stato creato proprio da lei. Infatti mia nonna essendo sarta amava creare vestiti su misura per lei.

A seguire, mio padre e mia nonna si trovano sempre ad Olimpia al laboratorio di Fidia, un famoso scultore dell’antica Grecia. Campo medio/lungo, dove è ben mostrato anche il contesto delle rovine archeologiche.

Nella prossima foto, mia nonna è ritratta, a mezzo busto, a Corfù nel 1990 durante il viaggio in Grecia. La nonna è raffigurata mentre guarda poeticamente l’orizzonte e lo splendido paesaggio marino. Indossa un vestito sui colori del verde acqua e del giallo. Infine crea dei punti luce con una collana d’oro e un paio di occhiali da sole che la proteggono dalla luce del caldo sole d’agosto.

foto 5 mia nonna a Corfù con il panorama sullo sfondo

Nella foto successiva mia nonna mio padre e mia zia sono seduti sulla parte più alta del Partenone, con alle loro spalle la vista dell’intera città di Atene. Possiamo notare l’abbigliamento di mia nonna, una maglietta nera e una gonna, e di mia zia, semplici pantaloncini e una maglietta nera per essere più comodi.

foto 6 papà, la nonna Angela e zia con dietro la città di Atene

Come descritto da mio nonno sul retro, la prossima foto ritrae mia nonna mentre cerca di arrampicarsi su una parete rocciosa molto ripida. Dopo poco infatti si ritira affaticata, probabilmente a causa delle scarpe poco adatte ad un’escursione poiché dei sandali con tacco. Inoltre si può notare come mia zia invece sia più facilitata grazie alle scarpe da ginnastica.

A seguire, invece, ci sono mia zia, mia nonna e mio padre mentre si rilassano in un albergo in riva al mare a Kato Ahia prima di rientrare in Italia. Sono vestiti in maniera molto comoda, pronti per ripartire!

La storia della famiglia di mio padre

La famiglia di mio padre può sembrare la tipica famiglia italiana degli anni ’90 ma come in tutte le famiglie dietro alla sua storia c’è un passato difficile che i nostri antenati hanno dovuto affrontare con coraggio e determinazione. Per questo ho deciso di raccontare la storia della mia bisnonna Giovanna (madre di mio nonno) che, nata nel 1914, ha vissuto sin da bambina, le due guerre più distruttive della storia del Novecento. La mia bisnonna, Giovanna Simkic, nacque in Jugoslavia per poi trasferirsi pochi anni dopo a Fiume (oggi situata in Croazia). Quando ancora era una ragazzina visse sulla sua pelle l’eccidio di Lippa, una strage nazifascista avvenuta il 30 aprile 1944, dove persero la vita i suoi genitori, che vide bruciare davanti ai suoi occhi in una Chiesa a causa dei tedeschi. Le foto che seguono sono state trovate sul web, all’interno della pagina di wikipedia dedicata alla storia di questo terribile massacro nazista.

Dopo la perdita dei genitori, rimase a Fiume, dove conobbe il mio bisnonno e dalla cui unione nacquero i suoi due figli, tra cui mio nonno. Dopo qualche anno dalla nascita di mio nonno, il marito morì in un incidente mentre lavorava all’Enel. La mia bisnonna fu costretta a crescere i figli da sola. Questo avvenimento segnò una vita già provata da un passato molto doloroso. Ecco un bellissimo ritratto in primissimo piano di profilo della mia bisnonna.

foto 11 la bisnonna giovanna da giovane

Un’altra serie di foto proviene dalla famiglia di mia madre, una famiglia completamente diversa da quella precedente. Le donne della parte materna hanno avuto l’opportunità di lavorare e di poter essere indipendenti.  A seguire propongo alcune cartoline che la mai bisnonna acquistò a Sorrento che però non sono state mai inviate. La prima ritrae la tarantella sorrentina, mentre la seconda una canzone o una poesia.

La seguente foto mi ha particolarmente colpito poiché inviata alla mia trisnonna da un’amica per salutare lei e i suoi bebè. La cosa che mi colpisce di più è che è stata inviata nel 1916 poco dopo la nascita del mio bisnonno (nel 1911), secondo di sette figli.

Questa invece è stata inviata alla mia trisnonna pochi anni dopo la cartolina precedente. Anche qui il mittente mandava saluti a tutta la sua famiglia.

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Nella foto seguente sono rappresentate le cugine di mia nonna affacciate al balcone della loro grande casa. Si può notare come, anche se adolescenti, le ragazze siano vestite in modo ordinato, con un’acconciatura raccolta. Le sorelle gemelle sono in compagnia del padre che si trova seduto in basso. La posizione in cu

i sono ritratte da una sensazione di spensieratezza e tranquillità anche se in quegli anni, appena dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’Italia viveva un periodo di sconforto per aver dato la fiducia al Duce che aveva coinvolto il paese in una guerra che aveva portato solo sangue e vittime.

foto 17 le gemelle affacciate al balcone

Nella prossima immagine è rappresentata la famiglia della cugina di mia nonna vestita in modo elegante, durante una gita al Lago d’Averno a Pozzuoli, dove si recavano spesso per andare in vacanza. La foto era stata scattata in autunno poiché tutti i componenti hanno un cappotto lungo e soprattutto perché si possono intravedere le foglie cadute degli alberi sullo sfondo. Non conosco quasi nessuno delle persone presenti nella foto però conosco bene la ragazza in ginocchio al centro, la zia di mia madre, zia Marinella. Appartenendo ad una famiglia benestante, ha avuto l’opportunità di studiare e di laurearsi in matematica. Dopo qualche anno dalla sua laurea. si è sposata e ha messo su famiglia, per questo ha scelto di non lavorare. Dobbiamo ricordare però che ai tempi era molto insolito proseguire gli studi, soprattutto per una donna. Fino agli inizi degli anni ’70 era raro che una donna frequentasse il liceo e addirittura la maggior parte delle donne si fermavano alla quinta elementare. Fino agli inizi della Seconda Guerra Mondiale, le donne non potevano accedere a lavori come avvocato, medico, notaio e docente universitario. Durante la Seconda Guerra mondiale però le donne esercitarono un ruolo molto importante. Trovandosi da sole a gestire la famiglia, iniziarono a lavorare come conducenti di tram, postine, impiegate ecc. guadagnavano soldi autonomamente ma non potevano spenderli come volevano. Dovevano occuparsi degli anziani e dei bambini della casa acquistando i prodotti essenziali per cucire vestiti, realizzare medicine e ingegnarsi con pochi ingredienti per cucinare i pasti della giornata. Svolsero un ruolo importante anche per i partigiani, ai quali, per esempio portavano il cibo sulle montagne. Molte persero la vita.

foto 18 famiglia di zia Marinella in vacanza al lago

famiglia di zia Marinella in vacanza al lago

La foto successiva è una delle mie preferite. Ritrae le mie prozie, la cognata e la cugina di mia nonna in fila per andare al San Carlo. Hanno un abbigliamento molto particolare ed elegante. La ragazza a sinistra una pelliccia che copre un vestito molto semplice probabilmente tinta unita. Le mani sono coperte da un paio di guanti di velluto e l’acconciatura è molto ben sistemata e raccolta. Ad arricchire il volto ci sono un paio di orecchini ricoperti di pietre preziose. La ragazza a destra indossa anche lei una pelliccia che ricopre il vestito di tulle. Come accessorio indossa un paio d’occhiali da sole e tiene in mano una pochette.

foto 19 le mie prozie al San Carlo

Nella seguente foto invece c’è mia madre con un’amica e i suoi figli durante una crociera. È vestita in modo elegante con una camicetta con un fiocchetto nero e dei pantaloncini neri sopra un paio di calze bianche. La signora a sinistra è elegante con un bel vestito.

foto 20 mia madre in crociera

Qui sotto è ritratta mia nonna davanti al bus turistico in Grecia. Indossa una maglietta e dei pantaloni che arrivano al ginocchio. Ai piedi indossa un paio di espadrillas colorate e annodate alla caviglia con un cordino.

foto 21 mia nonna davanti al bus turistico in Grecia

A seguire, si vede mia nonna ritratta in posa su una roccia appena arrivata in Costa Smeralda. Tutta la serie di foto che mia nonna scattò in Costa Smeralda è stata stampata dalla azienda fotografica statunitense Kodak, legata alle macchine fotografiche.

foto 22 mia nonna sulla roccia in Costa Smeralda

Qui è ritratta mia nonna in Costa Smeralda in un negozio del posto che vende vestiti e souvenir molto particolari realizzate con stoffe floreali. Mia nonna amava e indossava molto questo genere di vestiti.

foto 23 mia nonna in un negozio di abbigliamento tipico in Costa Smeralda

A seguire c’è mia nonna, sempre in Costa Smeralda seduta su un muretto con il porto alle spalle e il paesaggio del golfo. La fotografia sembra quasi un quadro con tanti colori accesi e puri che si accostano tra di loro e ci danno la tipica tranquillità di un paesaggio di villeggiatura. Questi sono solo alcuni dei viaggi di mia nonna. Dopo essersi trovata in una situazione molto difficile a soli 27 anni, decise di rimboccarsi le maniche e di iniziare a lavorare duramente. Iniziò a lavorare nel settore ottico un lavoro che le permise di girare il mondo e di esplorare posti nuovi facendo sempre nuove esperienze.

foto 24 mia nonna in Costa Smeralda davanti al porto

La prossima foto invece è più recente. Ritrae mia madre a Sorrento in viaggio con mio padre. La foto è stata scattata su una scogliera con il mare alle spalle. Si può notare quanto l’abbigliamento sia cambiato. Mia madre indossa una gonna con uno spacco e un top che lascia la pancia scoperta. Ai piedi invece un paio di sandali.

foto 25 mia madre a Sorrento

A seguire una foto che risale al viaggio dei miei genitori a Parigi. Mia madre è ritratta davanti alla cattedrale di Notre-Dame. Come si può notare dall’abbigliamento, a Parigi quel giorno c’era molto vento

foto 26 mia madre davanti alla cattedrale di Notre-Dame

Nella prossima si può notare mia madre davanti al museo del Louvre riconoscibile per l’ingresso dalla piramide in vetro.

foto 27 mia madre davanti al museo del Louvre

Infine questa foto ritrae mia mamma in viaggio di nozze a Sharm el-Sheikh nell’hotel in cui alloggiavano nella città egiziana.

foto 28 mia madre a Sharm el-Sheikh

In tutte queste foto viene forse testimoniata, almeno in parte, l’evoluzione della donna nel corso di 100 anni. A partire dall’inizio del Novecento, le donne iniziarono a partecipare a movimenti femministi per difendere i propri diritti, per dimostrare che avevano parità di diritti con gli uomini e che avevano diritto di voto. Oggi non tutte le donne del mondo hanno gli stessi diritti degli uomini, ma con la loro determinazione riusciranno a portare a termine  quest’obbiettivo ovunque.

L’unione nasce dalla diversità, di Lucilla Pucci, II A

La famiglia di mio padre è di origine ebrea ed ha vissuto le persecuzioni razziali. Ho scelto di raccontare la storia di questa famiglia perché mi ha colpito il fatto che i miei trisavoli ed i miei bisnonni pur provenendo da nazioni completamente diverse (Russia, Cecoslovacchia, Turchia, Grecia) sono riusciti a creare una famiglia unita e amorevole. La storia dei miei antenati dimostra che la mescolanza di popoli può essere alla base di una famiglia unita e forte.

Nella cartina ho rappresentato l’origine dei miei trisavoli (Vittoria Levi e Isacco Modiano) e dei miei bisnonni (Alice Modiano e Kurt Landman).

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La nonna di mia nonna paterna, Vittoria Levi, nasce in Russia e fa parte della corte dello zar. Vittoria, donna di profonda cultura, scrive libri e si laurea in Ingegneria.
Durante la guerra, si trasferisce a Napoli dove si dedica ad aiutare i rifugiati ebrei, tanto che le è stata conferita una medaglia.

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Vittoria Levi, nonna di mia nonna, in una fotografia all’albumina a fine Ottocento, di uno studio fotografico di Salonicco

Vittoria si sposa con Isacco Modiano, nato in Grecia, di origine turca, ebreo, console greco a Napoli.

Dalla discendenza di Isacco Modiano, nasce Patrick Modiano, a cui è stato conferito il Nobel per la Letteratura nel 2014.

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Nonna Ruth nei suoi ricordi menziona spesso suo cugino Patrick,  le lunghe chiacchierate e quando favoleggiavano su cosa avrebbero fatto da grandi. Richiamando alla memoria  suo cugino Patrick, nonna rammenta anche la sua gioventù.

Dalla unione di Isacco e Vittoria, nel 1911 nascono Alice, Sara, Gion e Guido a Salonicco, in Grecia. Alice è la mia bisnonna, detta Ninì.

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Vittoria Levi e Isacco Modiano. Sulle gambe di Vittoria il nipote, Roberto Modiano

Sin da piccola, Ninì aveva mostrato un carattere gioioso, generoso ma deciso, si era laureata giovanissima in Economia e Commercio in Italia e realizzò il suo sogno: insegnare ed essere indipendente.

Dopo solo due anni di grande soddisfazione, nel 1938, il suo sogno si infranse perché per l’emanazione in Italia delle leggi razziali, fu mandata via della scuola, lei insieme a tanti altri la cui colpa era solo quella di professare la religione ebraica.

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Alice Modiano (Ninì), la quarta in prima fila, partendo da sinistra

E così la sua famiglia si trovò povera ed in pericolo, affrontarono fame, isolamento e paura ma tutta la famiglia sopravvisse alle persecuzioni razziali.

Dopo la guerra, Nini’ ha ripreso a insegnare e lo ha fatto con passione e generosità. È stata una donna speciale e, nonostante la vita non sia stato troppo generosa con lei, è riuscita a trasferire a tutta la famiglia l’amore per la vita.

Ninì si sposa con Kurt Landman, ebreo nato in Cecoslovacchia.

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Alice Modiano e Kurt Landman

Kurt e Ninì erano entrambi di religione ebrea ma di origine completamente diverse.  Ninì era parte degli ebrei sefarditi gruppo di ebrei residenti prevalentemente nella Penisola Iberica sino alla fine del XV sec. Gli esuli da quella regione (insediatisi in molti paesi del bacino mediterraneo e altrove) e i loro discendenti rappresentano uno dei due gruppi principali in cui è diviso l’ebraismo. Kurt, viceversa, apparteneva al gruppo degli ashkenaziti, ebrei provenienti dall’ Europa centro-orientale. Un popolo , quello ebraico diviso ,in tante etnie diverse , che  sono espressione  del   carattere fortemente  plurale ma conciliato dall’amore per Jahvè.

Dall’unione di Ninì e Kurt, nascono Ruth e Harry. Ruth è mia nonna paterna. Mia nonna mi ha raccontato che quando suo padre, Kurt, aveva 10 anni i soldati nazisti andarono a casa sua a deportarli. Purtroppo i suoi genitori Erman e Ethel furono deportati ad Aushwitz. Lui invece, si nascose sotto terra e respirò per 4 giorni con una cannuccia. Questo gli salvò la vita!  Quando sono con nonna Ruth affiorano ogni volta ricordi importanti per lei ma anche momenti che hanno fatto la storia e fanno parte di me, delle mie origini senza le quali non sarei la Lucilla che sono oggi.

Io non sono ebrea, o solo in parte, perché mio padre è ebreo, ma mia mamma no. Tuttavia, sento fortemente l’orgoglio di fare parte di una famiglia ebrea che ha sempre trovato i mezzi culturali ed umani per emergere in situazioni molto difficili e dolorose. Sono orgogliosa di discendere da Vittoria Levi, donna di profonda cultura, che nelle situazioni tragiche delle persecuzioni razziali ha avuto la generosità di aiutare i rifugiati. Sono fiera di nonna Ninì che ha studiato per insegnare e che dopo tante sofferenze ed ostacoli, è riuscita a coronare il suo sogno. Nonna Ruth mi racconta sempre di quanto nonna Ninì amasse la vita e il prossimo, nonostante la vita non fosse stata generosa con lei.

Ritrovo, talvolta, i tratti dei miei antenati in mio padre, Maurizio. Lui ha lottato tanto nella sua vita per studiare e per diventare ingegnere. Papà è un uomo coraggioso, generoso e soprattutto ama la vita, proprio come Vittoria, Ninì, Kurth e Isacco!

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Io (Lucilla Pucci) e mio padre (Maurizio Pucci) in una fotografia recente

III F – I viaggi dei miei genitori, di Fabiana Cangiano

Sin da quando mio padre era piccolo, i miei nonni, Silvio Cangiano e Giuseppina Silva, hanno sempre considerato viaggiare un fattore importantissimo. Sono andati in giro per il mondo con i loro 4 figli, mia zia Imma, la sorella Germana, mio padre Giuseppe e l’ultima figlia, Marina. Hanno visitato l’America, la Spagna, la Francia, ma anche tanti luoghi in Italia come l’isola D’Elba, Capri e molti altri posti, ma sfortunatamente non sono riuscita a trovare foto che ritraevano questi viaggi.

Però ne ho trovate alcune che ritraggono i miei genitori in svariate parti del mondo, soprattutto in vacanze estive, e viaggio di nozze.

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In questa foto sono ritratti mio padre Giuseppe, sulla destra e un amico dei miei genitori, Eduardo Celentano, sulla sinistra. Erano in Croazia nel lontano 1995. Mio padre mi ha raccontato che è stata una vacanza fantastica, piena di divertimento.

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In quest’altra foto ci sono mio padre sulla sinistra, e mamma sulla destra, sopra una baleniera norvegese di nome Thor. Si trovavano in Corsica nel 1996. Mia madre mi ha raccontato che si sono divertiti tantissimo, erano spensierati e giovani e dice che fu una fantastica esperienza subacquea.

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Qui invece erano in Sardegna nel 1998, un anno prima del loro matrimonio. Entrambi hanno ricordi offuscati, quindi ho pensato che non fu una bellissima vacanza.

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Qui nel 1999, l’anno del matrimonio, infatti erano in viaggio di nozze, in Jamaica, sopra un boa-boa. Hanno un ricordo di questa vacanza fantastico, un grande contrasto tra ricchezza e povertà. Bellissimi villaggi, enormi e sfarzosi che si contrastavano con una realtà esterna povera e degradata.

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E questa è l’ultima foto. Quello al centro è mio fratello Silvio a soli 2 anni. Erano a Santorini, in Grecia il 23 agosto 2003. Mio fratello ricorda poco di quella vacanza ma una cosa gli è rimasta impressa, il vento. Dice che lì c’era un vento pauroso ma tutto sommato si è divertito.

Anche quando sono nata io, nel 2004, i miei genitori hanno continuato a coltivare questa passione per i viaggi, infatti siamo stati 2 volte in Croazia, la prima volta a Hvar e la seconda a Dubrovnik, poi siamo stati in Spagna, a Barcellona e a Minorca. Poi la Grecia, Parga e Kefalonia, in Francia, a Parigi e altri posti d’Italia.

Sono grata ai miei genitori per aver coltivato questa passione che porterò avanti e tramanderò ai miei figli.

III M – La raccolta di Giulia Ligoto

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Questa galleria contiene 11 immagini.

Per la mia raccolta ho visionato un centinaio di fotografie per selezionarle meno di venti. Nella mia famiglia si conservano oltre 5000 fotografie soprattutto a stampa su carta. Nel mio cellulare ho circa 2000 immagini digitali. Quello che mi colpisce … Continua a leggere

III M – Il viaggio nella mia famiglia, di Giulia Ligoto

Nella mia famiglia viaggiare è sempre stato molto importante, infatti sia i miei nonni sia i miei genitori con me e mio fratello siamo sempre stati molto appassionati di viaggi.

In questa foto ci sono i miei nonni Rossella e Bruno, con mia madre e mio zio, in America. Sono andati prima a DisneyWorld e  poi hanno passato dei giorni lì in Florida. Mi ripetono spesso di aver frascorso i momenti più belli della loro vita: DisneyWorld, Ocean World, l’ Hotel sulla spiaggia e tanto altro…

Mi hanno sempre detto che  questo è stato per loro uno dei viaggi più importanti,  emozionanti e significativi, perché per la prima volta erano andati all’estero. Soprattutto mia madre è rimasta estasiata di questa nuova realtà, di prendere l’ areo e restarci per 12h e dei grandi supermarket…

Poi un altro viaggio importante per la mia famiglia è stato il viaggio di nozze dei miei genitori. Anche mio padre ha la passione per il viaggio anche se ha una piccola fobia nel prendere l’ aereo. Sono andati in un villaggio, in Messico e hanno fatto una crociera ai Caraibi.

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I miei genitori, Selika e Piero in viaggio di nozze in Messico, 2001, 12×18 cm, conservata nell’album del viaggio di nozze riposto nel mobile del salone

Sin  da piccola, già verso i  3 anni ho iniziato a viaggiare. Il mio primo viaggio è stata una crociera con diverse tappe in Grecia: Santorini, Mykonos, Katakolon, Rodi.

Mi ricordo molto poco di quella crociera, e in questo caso le foto sono servite molto a farmi ritornare qualche ricordo alla mente: io sull’asinello a Santorini, le spiagge, ma soprattutto i miei bagni nei mari stupendi delle isole greche. Sinceramente credo sia stata una delle mie crociere preferite perché la Grecia mi ha sempre affascinato e attirato.

Poi è nato mio fratello, e nonostante il nuovo arrivato, abbiamo continuato a fare altre crociere che mi hanno portato a conoscere sia il Mediterraneo Occidentale che quello Orientale, infatti ho visitato: in Spagna mete come  Barcellona, Valencia, Ibiza, Palma de Mallorca; in Francia città come Parigi e Marsiglia; in Italia invece mi sono piaciuti posti come Venezia, Genova, Taormina, Firenze, e poi  mi ha colpito molto Instanbul, in Turchia.

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I miei genitori con me e mio fratello in gondola a Venezia, durante una crociera nel 2013, 17,5×12 cm, conservata nell’album dei viaggi di famiglia

Ho dei ricordi meravigliosi di queste crociere che mi hanno regalato risate, felicità, allegria.

Dei viaggi che mi hanno segnato molto sono stati a Londra e a Parigi… a Londra ci siamo andati insieme ai miei nonni, ai miei zii e ai cugini. Questo credo sia stato il viaggio più bello che abbia mai fatto in tutta la mia vita perché ci sono stati degli episodi divertentissimi insieme ai miei cugini! Inoltre Londra è la mia meta  preferita: vedere il Palazzo Reale, il Big Ben, il London Eye, il Tower Bridge, il museo delle cere Madame Tussauds, … mi ha suscitato tanto fascino e forti emozioni, soprattutto vivendole con le persone a me più care. Ricordi che non dimenticherò mai sono: mio fratello che piangeva quasi ogni secondo perché non voleva stare nel passeggino, l’ attacco di panico di mia madre nel museo delle cere, la pioggia fortissima che ci perseguitava e tanto altro.

Un viaggio abbastanza recente è stato a Parigi e a Disneyland Paris insieme a una mia amica Vittoria.

È stato un viaggio pieno di divertimento sulle giostre e molto interessante per quanto riguarda la parte culturale di Parigi.

Il viaggio per me è un piacere, un divertimento, un’avventura. Dopo ogni viaggio mi sento dotata di una nuova ricchezza che può influenzare anche la mia vita.

Un personaggio della letteratura greca molto importante per quanto riguarda il tema del viaggio è Ulisse, un uomo non solo molto astuto e intelligente, ma anche assetato di conoscenza. Mi sento molto simile ad Ulisse sotto questo punto di vista, perché anche per me il viaggio è una passione e vorrei sempre visitare posti nuovi.

Per me quello che conta è il viaggio non la destinazione!!

A questo link la mia raccolta di fotografie.